Immensi patrimoni d’arte del mondo a portata di click


Il termine museo deriva da Muse, le nove figlie di Zeus, padre degli dei, e di Mnemosine, dea della memoria. Le Muse che letteralmente erano “coloro che meditano, che creano con la fantasia”, in senso più esteso, secondo la mitologia greca e romana, personificavano le aspirazioni artistiche ed intellettuali ed il Tempio delle Muse (il museo) era, in origine, il luogo in cui veniva impartita l’educazione e si promuoveva la cultura. Nel corso dei secoli, le raccolte d’arte sono sempre state di proprietà della nobiltà e delle case regnanti, infatti, un elevato numero di musei italiani, sono nati dalle raccolte dei grandi signori rinascimentali ed incrementati con successivi acquisti o donazioni.


Il patrimonio artistico, storico e culturale italiano è incredibilmente ricco e variegato, frutto della sedimentazione dei secoli e idoneo a congiungere il passato e il presente delle culture che popolano una nazione, presente che viene così arricchito di storia e di senso; è per questo motivo che tale patrimonio deve essere conservato e tutelato per le generazioni future. Per coinvolgere il pubblico e divulgare la cultura, i musei svolgono numerose attività: mostre, visite guidate, laboratori ed attività didattica per scuole, famiglie e gruppi, pubblicazioni, conferenze e convegni.

Con riferimento all’Italia, l’articolo 101 del D.Lgs. 22-1-2004 n. 42 – Codice dei beni culturali e del paesaggio – definisce gli “Istituti e luoghi della cultura” nel seguente modo:
1. Ai fini del presente codice sono istituti e luoghi della cultura i musei, le biblioteche e gli archivi, le aree e i parchi archeologici, i complessi monumentali.
2. Si intende per: a) «museo», una struttura permanente che acquisisce, cataloga, conserva, ordina ed espone beni culturali per finalità di educazione e di studio (169); b) «biblioteca», una struttura permanente che raccoglie, cataloga e conserva un insieme organizzato di libri, materiali e informazioni, comunque editi o pubblicati su qualunque supporto, e ne assicura la consultazione al fine di promuovere la lettura e lo studio (170); c) «archivio», una struttura permanente che raccoglie, inventaria e conserva documenti originali di interesse storico e ne assicura la consultazione per finalità di studio e di ricerca. d) «area archeologica», un sito caratterizzato dalla presenza di resti di natura fossile o di manufatti o strutture preistorici o di età antica; e) «parco archeologico», un àmbito territoriale caratterizzato da importanti evidenze archeologiche e dalla compresenza di valori storici, paesaggistici o ambientali, attrezzato come museo all’aperto; f) «complesso monumentale», un insieme formato da una pluralità di fabbricati edificati anche in epoche diverse, che con il tempo hanno acquisito, come insieme, una autonoma rilevanza artistica, storica o etnoantropologica.
3. Gli istituti ed i luoghi di cui al comma 1 che appartengono a soggetti pubblici sono destinati alla pubblica fruizione ed espletano un servizio pubblico.
4. Le strutture espositive e di consultazione nonché i luoghi di cui al comma 1 che appartengono a soggetti privati e sono aperti al pubblico espletano un servizio privato di utilità sociale.

L’Italia possiede il più grande e straordinario patrimonio storico, artistico e culturale del mondo. Nel nostro Paese, infatti, ci sono circa 3.800 musei e 1.800 aree archeologiche e complessi monumentali, la maggior parte dei quali rientra nella categoria dei musei locali. In particolare si tratta nel 44% dei casi di musei di proprietà comunale, 4% regionale e provinciale, 4% Università, 4% altri enti. Solo il 14% dei musei è dello Stato, anche se si tratta dei luoghi più visitati, tanto che si concentra in questi luoghi oltre un terzo dei visitatori totali. Il restante 30% dei musei è di proprietà ecclesiastica (13%) o di privati (17%). Certo, è verissimo che abbiamo la fortuna di avere ereditato dai nostri nonni più siti Unesco di tutti. Ne abbiamo 45 contro 42 della Spagna, 40 della Cina, 35 della Francia, 33 della Germania, 28 del Regno Unito, 21 degli Stati Uniti.

I visitatori totali dei musei, monumenti e aree archeologiche italiane sono stimati in 97 milioni l’anno quando in Germania, che non ha un patrimonio paragonabile al nostro, i visitatori sono 125 milioni. Gli introiti si aggirano sui 250 milioni di euro di cui solo il 7% deriva dal merchandising (vendita di cataloghi, riproduzioni, gadget, ecc), che invece rappresenta una quota importante degli incassi per molti musei europei ed extraeuropei (ad esempio i suddetti introiti derivanti dal merchandising corrispondono a circa il 15% del medesimo settore del solo Metropolitan Museum di New York.

Se sui contenuti eccellono, i nostri musei sono infatti poco orientati a proporre servizi e prodotti che consentano di migliorare e rendere più piacevole la visita. I servizi offerti sono quelli tradizionali: visite guidate, bookshop, prenotazione telefonica ecc. Meno diffusi la prevendita online, le audioguide, il guardaroba o la caffetteria. Limitati i servizi per i piccoli (es. nursery e baby parking) e la proposta di percorsi studiati ad hoc per i bambini. L’elenco poi dei siti a perdere, che hanno pochi visitatori e incassi vicini allo zero, è davvero sterminato. Ecco due esempi: il parco archeologico di Siponto, in provincia di Foggia, nel 2007 ha staccato quattro biglietti. Nel 2008, il museo archeologico di Caltanissetta ha registrato 34 visitatori paganti (63 euro d’incasso); per gli stipendi dei 14 custodi, la Regione Sicilia ha stanziato 557mila euro.
Il numero dei visitatori dei musei e delle aree statali risulta pari a 33 milioni, di cui 11 milioni nelle città di Roma e Firenze che si confermano le Capitali artistiche del Bel Paese, occupando ben sei delle prime dieci posizioni nella classifica dei Musei italiani più visitati.

Ecco alcuni siti di musei italiani: 1 – Musei Vaticani – Citta’ del Vaticano 2 – Museo Palazzo Ducale – Venezia 3 – Galleria degli Uffizi – Firenze 4 – Museo del Bargello – Firenze 5 – Galleria dell’Accademia – Firenze 6 – Museo delle Antichità egizie – Torino 7 – Galleria Borghese – Roma 8 – Galata, Museo del Mare – Genova 9 – Museo Archeologico di Napoli 10 – Scuderie del Quirinale – Roma 11 – Maxxi – Roma

Nessuna delle nostre istituzioni figura tra le prime venti al mondo per numero di visitatori. Nella classifica 2007, guidata dal Louvre (circa 8 milioni 500 mila visitatori), il primo museo italiano (esclusi i Musei Vaticani al settimo posto) sono gli Uffizi di Firenze in 21esima posizione (circa 1 milione 500 mila visitatori).

Sugli ingressi nei musei e nei siti archeologici in rapporto agli abitanti siamo all’ottavo posto. Nel 2007 in Italia si sono avuti 0,49 ingressi per abitante: meno di Germania (1,25), Spagna (1,21), Giappone (0,92), Francia 0,86. Gli Stati Uniti hanno avuto un numero di ingressi per abitante oltre cinque volte superiore: 2,84. Questo sebbene il museo con il numero medio di visitatori maggiore al mondo, in rapporto alla superficie, si trovi in Italia: la Galleria degli Uffizi di Firenze.

I musei virtuali sono una delle forme più diffuse di promozione dell’istituzione museale: online è possibile navigare tra le opere e si possono ad esempio: visitare alcune zone degli Uffizi di Firenze, fare un tour completo della Cappella Sistina , visitare Versailles e  il Museo del Prado.

Da segnalare infine il Virtual Museum of Iraq , il WebMuseum e il Museo virtuale della Via Flaminia antica.

L’interazione con gli utenti è poi una delle principali caratteristiche del sito del Mart , del Maxxi, del “My Met” del Metropolitan Museum of Art, del “Spazio personale” del Museo d’Orsay di Parigi, del Tate di Londra e del Louvre.

Bisogna, quindi, non scandalizzarsi troppo se, nell’età del web, alla visita reale, molti prediligono quella “virtuale” del museo. Una recente ricerca dell’Associazione Civita mostra infatti che di fronte a una presenza di 300 mila visitatori, i Musei Capitolini sono visti in rete da 500 mila utenti all’anno e il Museo della Ceramica di Faenza da 30 mila visitatori reali passa a 225 mila virtuali. Dunque, come nel calcio si svuotano gli stadi e si riempiono i salotti-tv, così sarà anche per le opere d’arte? E’ anche vero però che una maggiore conoscenza può essere la strada che può avvicinare più utenti. E questa strada passa pure per nuove forme di gestione dei servizi aggiuntivi dei musei, come bar, ristoranti, book-shop ed altro.
Per saperne di più
museionline.itMusei italiani Interviste Musei ItalianiOsservatorio Mostre e Musei

Aggiornamento al primo febbraio 2011

Da oggi è possibile, grazie ad Art Project, visitare 17 tra i più celebri musei del mondo attraverso il computer di casa.  Il nuovo servizio di Google porta, infatti, la tecnologia Street View all’interno di musei come la galleria degli Uffizi o il Moma di New York.

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