Visita gratis al MAXXI


Domenica 26 settembre, in occasione del fine settimana di porte aperte per i musei dovuto alle Giornate Europee del Patrimonio,  alle ore 11 sono entrato al MAXXI: ero il visitatore numero 172.867. A quasi quattro mesi dall’apertura al pubblico, il museo romano continua ad attirare turisti con la sua architettura coinvolgente e le sue mostre divenendo un punto di riferimento, un appuntamento immancabile del circuito culturale, per i romani e per i turisti di tutto il mondo.  Il MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo è un museo di arte contemporanea,  gestito dall’omonima fondazione costituita nel luglio 2009 dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.


Il museo è stato pensato come un luogo pluridisciplinare destinato alla sperimentazione e all’innovazione nel campo delle arti e dell’architettura.
Il MAXXI, che cos’è?

Nel MAXXI risiedono due istituzioni museali, il MAXXI Arte e il MAXXI Architettura, le cui collezioni permanenti sono incrementate sia attraverso l’acquisizione diretta di opere che tramite progetti di committenza, concorsi tematici, premi rivolti alle giovani generazioni, donazioni, affidamenti.

Oltre ai due musei il MAXXI ospita un auditorium, una biblioteca e una mediateca specializzate, una libreria, una caffetteria e un bar/ristorante, gallerie per esposizioni temporanee, performance, iniziative educational. La grande piazza che disegna gli spazi esterni può accogliere opere ed eventi dal vivo.

La programmazione delle attività – mostre, workshop, convegni, laboratori, spettacoli, proiezioni, progetti formativi – rispecchia la vocazione del MAXXI ad essere non solo luogo di conservazione ed esposizione del patrimonio ma anche, e soprattutto, un laboratorio di sperimentazione e innovazione culturale, di studio, ricerca e produzione di contenuti estetici del nostro tempo.

Sede del MAXXI è la grande opera architettonica, dalle forme innovative e spettacolari, progettata dall’archistar anglo-irachena Zaha Hadid nel quartiere Flaminio di Roma.

Finalmente, quindi, undici anni dopo il primo schizzo della Hadid che si era aggiudicata il concorso internazionale nel 1999, sulla piazza internazionale, dopo altri musei come la Tate Modern di Londra o il Moma di New York, è arrivato anche il MAXXI della Capitale, poco distante dall’edificio realizzato da Pierluigi Nervi per le Olimpiadi del 1960 e dall’Auditorium Parco di Musica che porta la firma di Renzo Piano.

Tra le tantissime e strabilianti opere di Gino De Dominicis esposte fino al 7 Novembre 2010:

“Calamita Cosmica” (1989), uno scheletro umano, lungo 24 m.: l’opera più ambiziosa di Gino De Dominicis, collocata davanti l’enrata del museo, mentre la risata di D’io invade il corpo scala, colegand i diversi livelli espositivi.

L’introduzione al percorso espositivo, contenente più di centoquaranta opere autografe, è determinata da “Mozzarella in carrozza” 1968/70) dove l’oggetto, nonché titolo dell’opera, si materializza sul sedile posteriore.

Sempre di  De Dominicis lo scheletro con i pattini a rotelle, un’asta in bilico sul dito e il cane al guinzaglio “Il tempo, lo sbaglio, lo spazio” (1969), il sogno perenne della morte come immortalità. Può un opera d’arte far capire l’errore più grave dela cultura occidentale del XXI secolo? Si.

“Quanta fretta, ma dove corri, dove vai?”

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3 Comments so far

  1. maxrogatto on 22 Ottobre, 2010

    MAXXI: una brutta copia dei Guggenheim di New York e Bilbao, un /”vorrei ma non posso/” penoso, povero e squallido, da parrocchietta,senza infrastrutture e pessimamente inserito nel contesto urbano. Che si sbrighino a migliorare il migliorabile. De Dominicis: un qualunque cialtrone, senza emozioni, afflato artistico, estetica e profondità, spazzatura insomma, che avvilisce ancora di più il MAXXI di quanto non lo sia già per conto suo. Solo quell’incompetente di Bonito Oliva poteva dargli fama.

  2. admin on 11 Novembre, 2010

    Da “La Repubblica” – Il Maxxi, il museo progettato a Roma da Zaha Hadid, è il «miglior edificio dell´anno 2010». Il giudizio è del World Architecture Festival di Barcellona, che ieri gli ha conferito il premio assegnato già al Mapungubwe Interpretation Centre di Peter Rich Architects (Sudafrica) e alla Oslo Operahouse di SNHETTA (Norvegia). «È un edificio che si relaziona in modo vivace con i volumi della città», ha scritto nelle motivazioni la giuria presieduta da Paul Finch, che lo ha definito «un Guggenheim srotolato in percorsi di spazio continuo». «Questo premio conferma il grande impatto di questo edificio, che proietta Roma verso il futuro», ha commentato il presidente della Fondazione Maxxi Pio Baldi.

  3. […] 9 – Museo Archeologico di Napoli 10 – Scuderie del Quirinale – Roma 11 – Maxxi – Roma Nessuna delle nostre istituzioni figura tra le prime venti al mondo per numero di visitatori. […]

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