Istanbul, la finestra sul Bosforo


Perché andare a Istanbul? Istanbul è la città ideale per passare due o tre giorni fuori casa, giorni che vi faranno entrare per qualche attimo, in un mondo completamente diverso, a metà tra l’esotico e il mediorientale. Istanbul è la più moderna delle metropoli antiche e, in particolare, rappresenta bene l’essenza della Turchia: un luogo dove tradizione e modernità, moschee e arte contemporanea, cocktail e succo di melograno convivono e, a volte, si fondono sulle rive del Bosforo.


A Istanbul si possono fare esperienze straordinarie a ogni angolo della strada: sentire i müezzin farsi eco l’un l’altro dai minareti e passare più volte da un continente all’altro nell’arco di un giorno. Questo è il post con le sensazioni e le informazioni del viaggio, suddiviso per motivi tecnici in quattro parti che vi porterà nel cuore della città a visitate Aya Sofia, la maestosa basilica, uno degli edifici più grandiosi al mondo; a godere dell’escursione in traghetto sul Bosforo, a calarvi nell’atmosfera del Gran Bazar, il cuore della città vecchia di Istanbul; ad ammirare i magnifici mosaici della Chiesa di Chora; e non perdetevi la Moschea Blu, l’edificio più fotografato di Istanbul; le passeggiate lungo Istiklal Caddesi, uno dei principali viali della città, ricco di caffè, cinema e centri culturali dove sembrano abbracciarsi modernità e tradizione.

Osservando dall’alto della collina di Sultanahmet la striscia grigia del Bosforo, mi sono tornate alla mente le parole: “Me ne andavo l’altra sera, quasi inconsciamente, / giù al porto a Bosphoreion là dove si perde / la terra dentro al mare fino quasi al niente / e poi ritorna terra e non è più Occidente: / che importa a questo mare essere azzurro o verde?“.

Appunto. Europa, Asia, che importa? Di qua l’ellenica Europa, poi divenuta il razionale Occidente; di là il mondo ottomano, quello degli harem e delle affilate scimitarre di sultani assetati di sangue cristiano.


Da Bisanzio: è la prima traccia del Concept-album di Francesco Guccini Metropolis del 1981, ed è storia che solo un mito come Guccini poteva raccontarla, nella sua essenza, in 5 minuti.

Sono migliaia i felini (cani e gatti) che da migliaia di anni si aggirano indisturbati tra le strade della metropoli coccolati dai cittadini.

Popolano la città da millenni, scivolando tra i giardini che circondano le moschee o curiosando pigri tra le botteghe dei mercati, a metà tra due mondi, quello selvaggio e quello domestico. Citati anche dalle guide turistiche, compaiono spesso nelle fotografie e vengono immortalati sullo sfondo della Moschea Blu o di Aya Sophia.

Si aggirano fra i caffè e le moschee con fare indolente, avvezzi alla bellezza della città straordinaria che li circonda. Sono i gatti di Istanbul, rispettati, nutriti e coccolati perché, secondo la leggenda, fu proprio un gatto a salvare dal morso di un serpente il profeta Maometto.


Un’esperienza unica, quella di Istanbul, di convivenza pacifica al di là dello stereotipo della “padronanza” che considera l’animale proprietà dell’umano.

Istanbul, storicamente conosciuta come Bisanzio (in latino: Byzantium) fino al 330, Costantinopoli (in latino: Constantinopolis) sino al 1453, Nuova Roma (in latino: Nova Roma) o la Città d’Oro, sono alcuni dei nomi dell’odierna città sulle rive del Bosforo, maggior centro urbano, industriale, finanziario e culturale della Turchia. Situata nel nord-ovest del paese, si estende lungo lo stretto del Bosforo, alla cui estremità meridionale si situa il porto naturale del Corno d’Oro, e lungo la sponda settentrionale del Mar di Marmara. La città, divisa dal Bosforo, si estende sia in Europa (Tracia) sia in Asia (Anatolia), risultando l’unica metropoli al mondo appartenente a due continenti.

Con una popolazione di circa 15.000.000 di abitanti, Istanbul (considerando però anche i quartieri asiatici) è il centro municipale più popoloso d’Europa (sesto nel mondo) davanti a Mosca e Londra.

Nel corso della sua lunga storia, la città (chiamata dal 28 marzo 1930 solo Istanbul) è stata la capitale:
• dell’Impero romano (330-395);        • dell’Impero bizantino (395-1204 e 1261-1453);
• dell’Impero latino (1204-1261);         • dell’Impero ottomano (1453-1922).
E’ stata fino alla conquista ottomana nel 1453 una tra le più grandi città della cristianità, divenendo in seguito per quasi cinquecento anni la capitale di uno dei più grandi imperi della storia e crocevia di culture.

Quando è stata proclamata la Repubblica di Turchia, il 29 ottobre 1923, Istanbul fu considerata ormai troppo vulnerabile, potendo finire sotto tiro delle marine militari che avevano dimostrato bellamente di poter violare gli stretti durante la Prima guerra mondiale, e così Ankara, che in precedenza aveva servito come quartier generale del movimento cittadino turco durante la guerra d’indipendenza turca, è stata scelta come capitale del nuovo Stato turco.

Nel 2010 Istanbul è stata una delle capitali europee della cultura. Sin dal 1985 le aree storiche di Istanbul fanno parte della lista UNESCO dei patrimoni dell’umanità.

Protesa verso il futuro, ma allo stesso tempo ben ancorata alle sue antichissime radici, Istanbul è una città che stupisce per la sua atmosfera magica, frutto di una storia millenaria che affonda le radici nei tempi dell’imperatore Costantino il Grande, e per il suo essere, da sempre, punto di incontro tra Occidente e Oriente, tra Europa e Asia, tra tradizione e innovazione.

Bizantina, ottomana, turca: Istanbul è una città che è stata concepita per essere la nuova Roma e che è il cuore pulsante di una nazione in perenne movimento. Adagiata sulle sponde del Bosforo, lo stretto che collega il Mar Nero al Mar di Marmara, custodisce gelosamente un centro storico dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’Unesco e proteso sul Corno d’oro, il porto naturale posto sulla riva europea del Bosforo, attorno al quale la città si è sviluppata.

Lo skyline di Istanbul è tutto un susseguirsi di cupole e minareti, concentrati soprattutto nel quartiere di Sultanahmet che ospita la Moschea Blu e Santa Sofia, ma anche di torri di avvistamento, come quella costruita dai genovesi a Taksim, il quartiere più occidentalizzato della città, e di grattacieli.

A Istanbul si trova anche il quarto ponte sospeso più lungo del mondo: il ponte del Bosforo e da Galata si può arrivare in Asia in poco tempo. Esiste una Istanbul ottomana che mostra con orgoglio le vestigia del suo glorioso passato come il Palazzo del Topkapi, la monumentale residenza dei sultani, che convive pacificamente con una Istanbul moderna che ha l’aspetto di Taksim il quartiere attraversato dalla lunghissima via pedonale Istikal Caddesi che confluisce in piazza Taksim e diventa, di notte, il fulcro della movida cittadina.

Istanbul è una città enorme, divisa in due dal Bosforo che separa il lato europeo da quello asiatico, e divisa ulteriormente dal Corno d’Oro che taglia a metà il lato europeo separando la penisola storica dal resto della città.

Abbiamo creato una cartina di Istanbul con le 5 zone principali da prendere in considerazione per soggiornare in città e per prendere confidenza con la struttura della città.

Sultanahmet è il cosiddetto centro storico della città, punto in cui si concentrano la gran parte dei monumenti principali. Nel corso del tempo si è trasformato logicamente nel centro turistico, quindi gli hotel sono in gran numero e molto concentrati. Si trovano alberghi di ogni tipologia, grandi o piccoli, molto costosi o poco costosi.
Scegliere di alloggiare a Sultanahmet può essere una buona idea per chi rimane in città pochi giorni, in modo da perdere poco tempo negli spostamenti. Bisogna essere comunque consapevoli del fatto che a Sultanahmet oltre ai monumenti, agli hotel ed ai ristoranti turistici non ci sia nient’altro. Se si vuole osservare la vita “vera” della città o semplicemente godersi un po’ di vita notturna (intesa anche come possibilità di mangiare in qualche buon ristorante), bisognerà spostarsi.

Sirkeci è la zona che si trova a nord di Sultanahmet, fra il centro storico ed il Corno d’Oro. Volendo rimanere nella penisola storica è una soluzione da prendere sicuramente in considerazione, dato che l’atmosfera è sicuramente più autentica rispetto a quella asettica di Sultanahmet. A livello logistico è probabilmente la migliore soluzione possibile, si trova a brevissima distanza dai monumenti principali, raggiungibili a piedi in 10 minuti, ed inoltre si trova sulla comoda linea del tram T1 quindi è ben servita a livello di mezzi pubblici.
La vicinanza al porto di Eminönü sul Corno d’Oro è un altro fattore rilevante, da lì partono i traghetti per la zona asiatica o per effettuare i tour del Bosforo, e attraversando il Ponte di Galata a piedi si arriva in un attimo a Beyoğlu.
Gli hotel della zona hanno un ottimo rapporto qualità/prezzo, nella zona di Hocapaşa inoltre si trovano molte locande e ristorantini di buona qualità, sicuramente preferibili ai ristoranti turistici di Sultanahmet.

Beyazit è la zona che si trova ad ovest di Sultanahmet, la zona del Gran Bazar. Insieme al quartiere adiacente di Laleli si è trasformata negli ultimi anni in un polo alberghiero, prediletto in particolare dai turisti russi. Mediamente la qualità degli hotel in questa zona è più bassa, ma spesso il prezzo è conveniente, quindi dato che è ben servita dai mezzi pubblici.
Attraversando il Ponte di Galata ci troviamo nella cosiddetta “zona moderna” di Istanbul. In realtà come spieghiamo spesso questa zona è ricchissima di storia ed è oltremodo affascinante, soprattutto la zona intorno alla Torre di Galata.

Karaköy in particolare sta diventando un’area sempre più trendy, i palazzi storici di fine ‘800 ed inizio ‘900 vengono restaurati in sequenza e diventano hotel dal design moderno e ricercato. La qualità degli hotel è generalmente molto alta ed i prezzi sono più bassi rispetto a Sultanahmet.
La zona è affacciata sul mare ed è molto pittoresca. Un bonus da tenere in considerazione è la possibilità di provare i ristoranti di alta qualità che hanno aperto in zona molto recentemente, soprattutto per gli amanti del pesce.
Alloggiare in questa zona può essere una buona soluzione per chi ha qualche giorno in più a disposizione e quindi vuole immergersi davvero nella vita di Istanbul. Ma anche se avete solo 2 o 3 giorni non escludete a priori questa zona, la distanza dal centro storico non è eccessiva, 2-3 chilometri che possono essere facilmente percorsi in 10 minuti col tram.

Beyoglu: proseguendo verso nord ed avvicinandoci a Piazza Taksim si raggiunge il vero cuore di Istanbul. Fra gli anni 2005-2015 tutta la zona intorno alla centralissima Istiklal Caddesi, a partire dal quartiere di Pera fino a scendere verso Cihangir e Çukurcuma, è andata incontro ad una rapida ed apprezzabile riqualificazione.
Sono le zone migliori per apprezzare la vitalità di Istanbul sia di giorno che di notte, con i ristoranti di Nevizade, i locali alla moda, le gallerie d’arte.

Ultimamente a seguito della svalutazione della lira turca avvenuta ad agosto, per un turista italiano in questo periodo è davvero molto conveniente fare le vacanze in Turchia. Un’occasione da sfruttare sicuramente.

Trapianto di capelli prima e dopo in Turchia (cliccare qui)

Durante i nostri peregrinamenti per le strade di Istanbul non era infrequente vedere uomini di giovane età ma anche più maturi, con la testa fasciata, in particolare la nuca, con delle fasce bianche imbevute di un qualche liquido scuro!! Curioso tutto ciò!!

Dapprima abbiamo pensato a qualche precetto religioso (siamo nel periodo del Ramadan) ma poi, documentandoci un poco, abbiamo scoperto che la città di Istanbul è la meta preferita per il trapianto dei capelli complice il basso costo dell’operazione rispetto ad altre nazioni europee.

La lingua ufficiale in Turchia è il turco. Numerose le lingue usate, sempre più come seconde lingue, dalle tante minoranze etniche presenti sul territorio: il curdo, l’abcaso, l’albanese, l’arabo, l’armeno, l’azero, il bosniaco, il bulgaro, il circasso, il georgiano, il greco, il macedone, il polacco, il russo, il tedesco e lo zazaki.

Gli oggetti più richiesti dai turisti sono naturalmente i tappeti. Ma sono interessanti anche gli oggetti in pelle, l’argento, le ceramiche, i vasi di bronzo e di porcellana, l’onice, i ricami e i famosi sali marini turchi. In Turchia la pelle e il cuoio sono molto importanti, così come tutti i tipi di vestiti ed altri oggetti come borse, cinture , scarpe venduti a prezzi sorprendenti. Nei grandi negozi delle principali città, si possono trovare molti capi di abbigliamenti fatti con una pelle e un cuoio molto raffinati.

Se cercate qualcosa di più particolare potete comprare un “nargile” oppure comprare un gioco del backgammon e imparare cosi il gioco nazionale turco. L’unica difficoltà che incontrerete nel fare shopping in Turchia sarà quella di scegliere tra centinaia di tentazioni.

Le elezioni annullate

Dopo oltre un mese di incertezza, la Commissione Elettorale ha deciso di annullare il voto amministrativo del 31 marzo nella città di Istanbul che si era concluso con la vittoria del candidato laico della coalizione delle opposizioni, Ekrem Imamoglu.

La città di Istanbul è una grande fonte di guadagno ed affari, quasi esclusivamente per la famiglia del Presidente della Repubblica e per coloro che sostengono il suo disegno politico ed economico. Pochi giorni dopo la sconfitta elettorale, i media filo governativi, di proprietà dalle grandi imprese che lavorano con il Comune di Istanbul, hanno avviato una campagna di calunnia e disinformazione.

17 giorni dopo il voto, Imamoglu aveva ricevuto il suo incarico diventando così il nuovo sindaco della città. Dopo 25 anni di amministrazione dei partiti fondamentalisti ora la città sarebbe passata nelle mani di questo giovane del Partito Popolare della Repubblica, CHP. Tuttavia, la coalizione di governo aveva già presentato il suo ricorso che è stata accolto dalla Commissione Elettorale ed il voto del 31 marzo è stato definito non valido. Le prossime elezioni si svolgeranno il 23 giugno.

Aggiornamento al 24-06-2019
Schiaffo a Erdogan, Ekrem Imamoglu ha vinto le elezioni ed è sindaco di Istanbul. Non aveva già vinto il 31 marzo scorso? Sì. Ha rivinto. La democrazia costa cara in Turchia. Il doppio.
Imamoglu riconquista Istanbul. “Non è la mia vittoria. E’ la vittoria della democrazia, siete stati protagonisti di una delle pagine più belle della storia di questo Paese“.

1° giorno, martedì 14 maggio 2019: Istanbul (15.029.000 ab. – 100 m s.l.m. – 14°-22°)
Partenza con Turk Hava Yollari martedì 14 maggio ore 11:25 da Roma Fiumicino e arrivo alle ore 14:55 al nuovo aeroporto di Istanbul (Grand Airport– a circa 40 chilometri dal centro, sul lato europeo quasi sulle sponde del Mar Nero) in perfetto orario. Qui con un taxi arriviamo in meno di un’ora al nostro albergo a 4 stelle Titanic City Taksim situato a soli 5 minuti a piedi da Piazza Taksim.

Il Grand Airport, è impreziosito dalla Torre di Controllo – un tulipano di vetro e acciaio alto 90 metri, un edificio iconico a cavallo tra Europa e Asia, destinato a diventare uno dei simboli della Turchia moderna – disegnata da Pininfarina in collaborazione con Aecom, società americana di infrastrutture globali integrate, che dispone di due aree di controllo a quote diverse. La visuale a 360 gradi da parte dei controllori è garantita attraverso una vetrata progettata in modo da ottimizzare l’irraggiamento e il comfort acustico.

La torre, come già detto, è ispirata al tulipano, per molti secoli simbolo di Istanbul e importante riferimento culturale della storia turca. Le forme di questo fiore sono state ridisegnate e reinterpretate attraverso l’identità di Pininfarina basandosi sulla sua profonda conoscenza della progettazione automobilistica, sulla modellazione della galleria del vento e sulla forte influenza ereditata dalle forme aerodinamiche utilizzate nella progettazione aeronautica.

Il concept della torre, selezionato tra sei soluzioni proposte da studi internazionali di architettura (tra i quali Zaha Hadid, Fuksas, Moshe Safdie, Grimshaw-Nordic e Rmjm) mescola influenze provenienti dai settori aerospaziale e automotive con elementi evocativi della cultura turca.

Il cuore moderno di Istanbul è senza alcun dubbio Piazza Taksim, situata nel vivace quartiere europeo Beyoglu. La piazza più celebre di Istanbul è sempre frequentata da molti giovani e dai turisti che si ritrovano nei vari locali, ristoranti, cinema e teatri che animano la zona.

Piazza Taksim è anche il principale snodo dei servizi di trasporto pubblico in quanto ospita le principali stazioni di metropolitana e autobus.


In origine, piazza Taksim era il punto in cui si trovava un grande serbatoio in pietra che raccoglieva l’acqua per poi distribuirla in tutta la città. Da qui deriva il nome della piazza: Taksim, infatti, significa proprio “distribuzione” o “divisione”.

Consiglio di arrivare alla piazza e passeggiare nella bellissima Istiklal Street, la più celebre via dello shopping in cui potrete gironzolare tra eleganti boutique, ristoranti, pasticcerie e gallerie d’arte, oppure prendere il pittoresco Tram Nostalgico, l’unico mezzo di trasporto che può circolare in questo viale e che dalla stazione metropolitana porta direttamente a piazza Taksim.

Se si cammina sulla Istiklal Caddesi si incontra questo tram rosso risalente agli anni ’20, a rotaia unica, che percorre il tratto tra Taksim e Tünel dove con una sotterranea funicolare si raggiunge il mare a Karakoy.

È l’ideale per fare un percorso panoramico della via, magari stando sulla piattaforma all’aperto, accanto ai passeggeri che si attaccano al volo alle maniglie della pensilina.

Carino per il suo ritmo lento e il suo carattere retrò; è ad una sola carrozza e vi evita di percorrere 1,6 km a piedi se siete stanchi.

Una volta giunti alla fine di Istiklal Street troverete di fronte a voi la principale attrazione di piazza Taksim: il Monumento dell’Indipendenza. Realizzato dall’illustre scultore italiano Pietro Canonica, è un omaggio a Kemal Atartürk, il fondatore della Repubblica Turca.

Osservando il monumento si può notare, al centro della facciata rivolta a sud, la figura di Atartürk con altri personaggi che simboleggiano la fondazione della Repubblica; sulla facciata nord, invece, sono riprodotte alcune scene della Guerra di Indipendenza, mentre ai lati sono raffigurati soldati dell’esercito turco mentre sventolano la bandiera nazionale.

Dal momento dell’inaugurazione del monumento, avvenuta nel 1928, la piazza ha acquisito un significato simbolico diventando lo scenario principale delle cerimonie ufficiali. Nella piazza si tengono anche tanti concerti, parate, eventi e, purtroppo, è anche la sede di attentati, manifestazioni e proteste e per questo è costantemente presidiata dalle forze dell’ordine.

Ad incorniciare la piazza ci sono anche numerosi hotel di lusso, gli studi televisivi della NTV e il centro culturale Atartürk che ospita il teatro dell’opera.
Nel diciannovesimo secolo nella piazza era situata anche la Caserma dell’Artiglieria Taksim, poi trasformata nello Stadio di Calcio Taksim. Quest’ultimo fu poi demolito nel 1940 per fare spazio al Taksim Gezi Park.

Se volete fare una sosta, trascorrete un po’ di tempo a rilassarvi in questa piccola area verde che di recente è stata al centro di numerose polemiche: nel 2013 le autorità avevano deciso di sostituire il parco con un complesso di negozi, ma questo provvedimento è stato al momento sospeso a causa delle numerose proteste e manifestazioni dei cittadini che vogliono preservare una delle poche aree verdi della città.


Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan l’ha spuntata anche stavolta. Piazza Taksim avrà la sua moschea. L’edificazione della nuova Moschea iniziata da circa due anni prosegue a ritmo serrato.

La moschea sorge in un luogo che prima serviva come posteggio per i camion della polizia che stazionano nella zona e ha una superficie di circa 1500 metri quadrati. I suoi minareti sono alti 61 metri, in modo tale da essere visibili anche a distanza e dare a tutti l’impressione che anche nel regno della movida le cose rischiano di cambiare.

Oggi siamo troppo stanchi per cenare, è tardi e ci aspettano lunghe camminate; ci accontentiamo di due cartocci di caldarroste comperate da uno dei tanti carrettini in piazza Taksim e andiamo a dormire soddisfatti.

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