Long weekend a Budapest

Proseguiamo su  Andrassy utca in fondo alla quale si trova Piazza degli Eroi (Hosok tere per gli ungheresi), realizzata nel 1896 per celebrare il millesimo anniversario dell’Ungheria.

La piazza è caratterizzata dalla presenza di un’imponente colonna alta ben 36 metri sulla quale è situato l’Arcangelo Gabriele che tende le mani al cielo porgendo la Santa Corona e la croce del cristianesimo; la leggenda racconta che l’Arcangelo apparve in sogno a Santo Stefano, porgendogli la stessa Corona.


Hősök tere è una delle più importanti piazze di Budapest, ricca di elementi politici e storici e si trova tra due importanti edifici, il Museo di belle arti sulla sinistra e la Galleria d’arte Műcsarnok sulla destra. Sull’altro lato dove sbuca Andrássy ùt sono presenti due edifici che si affacciano sulla piazza: uno è un palazzo residenziale e l’altro è l’Ambasciata di Serbia (già Ambasciata di Yugoslavia dove Imre Nagy trovò momentaneo rifugio nel 1956).


L’area centrale della Piazza degli Eroi ospita il Monumento del Millenario con le statue dei capi delle sette tribù che hanno fondato l’Ungheria nel IX secolo e altre statue rappresentate in piedi della Storia dell’Ungheria. La costruzione del memoriale iniziò quando fu celebrato il primo millennio dell’Ungheria (nel 1896), ma fu finito solo nel 1929 e la piazza all’epoca assunse questo nome.


Quando il monumento fu costruito in origine, l’Ungheria era una parte dell’Impero austriaco e le ultime cinque statue sulla sinistra del colonnato erano riservate ai membri regnanti della dinastia Asburgo. Da sinistra a destra erano rappresentati: Ferdinando I d’Asburgo (Difesa del castello a Eger); Leopoldo I d’Asburgo (Eugenio di Savoia sconfigge i turchi a Zenta), Carlo III, Maria Teresa d’Austria (La Dieta Ungherese vota il supporto “vitam et sanguinem”) e Francesco Giuseppe I d’Austria (Francesco Giuseppe incoronato da Gyula Andrássy). Il monumento fu danneggiato nel corso della Seconda guerra mondiale e quando fu ricostruito i membri della famiglia Asburgo furono rimpiazzati con le attuali figure.


Il 16 giugno 1989 una folla di 250,000 persone si raccolse nella piazza per i nuovi funerali di Imre Nagy, che era stato giustiziato nel giugno 1958.
Di fronte al monumento vi è una larga pietra che porta inscritto un cenotafio con una catena ornamentale. Il cenotafio è dedicato “Alla memoria degli eroi che diedero la vita per la libertà del loro popolo e della loro indipendenza nazionale.”
Subito vicino al cenotafio vi è la colonna con sulla cima la statua dell’arcangelo Gabriele. Nella mano destra l’angelo tiene la corona di Santo Stefano, il primo re d’Ungheria. Nella mano sinistra l’angelo tiene due croci apostoliche, un simbolo che fa riferimento alle concessioni fatte a Santo Stefano dal Papa in riconoscimento dei suoi sforzi per convertire gli ungheresi al cristianesimo.


Alla base della colonna è rappresentato un gruppo di sette figure a cavallo rappresentanti i capi tribù magiari che hanno condotto il popolo ungaro nella regione della pianura carpazica. Il personaggio principale è Árpád d’Ungheria, considerato il fondatore della nazione ungherese. Vicino a lui ci sono i capi tribù Előd, Ond, Kond, Tas, Huba, e Töhötöm (Tétény).


Il retro del monumento consiste di due file di colonne, ciascuna con sette statue rappresentanti figure della storia dell’Ungheria. In cima al colonnato di sinistra è rappresentata una figura maschile che guida un carro usando un serpente come frusta allegoria della guerra, mentre sulla parte del colonnato di destra vi è una immagine femminile su un carro che tiene una foglia di palma allegoria della pace (cliccare qui).


Statue rappresentate nel colonnato. Questa è una lista degli statisti e dei condottieri ritratti dalle sculture nelle due arcate semicircolari del monumento:
– Stefano I il Santo (Santo Stefano riceve la corona da un emissario del Papa)
– Ladislao I d’Ungheria (San Ladislao uccide il rapitore cumano)
– Colomanno d’Ungheria (Colomanno proibisce i roghi delle streghe)
– Andrea (András) II (Andrea guida una crociata)
– Béla IV il Grande (Béla restaura la nazione dopo le invasioni mongole)
– Carlo I d’Ungheria (Ladislao IV sconfigge Ottocaro nella battaglia di Marchfeld)
– Luigi I d’Ungheria il Grande (Luigi il Grande occupò Napoli)
– János Hunyadi (La battaglia di Nándorfehérvár)
– Mattia Corvino il Giusto (Igazságos Mátyás – Mattia con i suoi studiosi)
– István Bocskai (I soldati di Hajdú sconfiggono le truppe imperiali)
– Gabriele Bethlen (Bethlen conclude un trattato con la Boemia)
– Imre Thököly (La battaglia di Szikszó)
– Francesco II Rákóczi (Rákóczi ritorna dalla Polonia)
– Lajos Kossuth (Kossuth raduna i contadini della Grande Pianura)

Ci dirigiamo quindi verso la Basilica di Santo Stefano (in ungherese: Szent István-bazilika) situata sempre nella zona di Pest della città. La sua capienza è di circa 8.000 fedeli. Lo stile è prevalentemente neoclassico.


La costruzione dell’edificio, progettato nel 1850 da József Hild, ha inizio nel 1851. Dopo la morte dell’architetto, nel 1867 la direzione dei lavori passa a Miklós Ybl, che realizza l’imponente cupola nel 1868. La chiesa, conclusa poi nel 1906 da Jozsef Kauser, venne consacrata in presenza dell’imperatore Francesco Giuseppe I ed elevata alla dignità di basilica minore nel 1938, nel novecentesimo anniversario della morte di Santo Stefano.


La basilica è a croce greca, con cupola all’incrocio della navata con il transetto. Proprio quest’elemento raggiunge la stessa altezza del Palazzo del Parlamento (96 m, simbolo della presenza in parti uguali nello Stato di religione e politica): secondo le leggi vigenti, nessun edificio in città può quindi esserne più alto.
La facciata è simmetrica e priva di eccessive decorazioni: al suo centro, in prossimità dell’entrata, si apre un grande arco a serliana, mentre, sopra, c’è un frontone sorretto da lesene corinzie scanalate con frontone scolpito e la frase “Io sono la Via, la Verità e la Vita” in latino sulla trabeazione. Due campanili con cupolini incorniciano il tutto, con archi, timpani e bifore. Nel Portale Maggiore sono scolpiti i Dodici Apostoli.


L’interno è ricco di marmi, mosaici e pregevoli opere d’arte dei principali artisti ungheresi.


La cupola, a spicchi, è impostata su pennacchi su modello della Basilica Vaticana. Le volte a botte sono decorate con lacunari ottagonali dorati. All’esterno, il tamburo ospita quattro nicchie con gli Evangelisti, opera di Leò Feszler.
Nella cappella a destra dell’altare è venerato il la Sacra Destra, la mano destra del re Santo Stefano, fondatore dell’Ungheria, morto nel 1038. La preziosa e venerata reliquia arrivò nella basilica nel 1945.

Naturalmente siamo saliti al tamburo della cupola, dove si gode un panorama sulla città all’altezza di 65 metri. Assolutamente da non perdere il panorama offerto dalla sua cupola, che permette di godere di una vista a 360° sulla città (cliccare qui).

La giornata si conclude in maniera rilassante: Bagni Széchenyi (in ungherese: Széchenyi gyógyfürdő) sono dei bagni termali che si trovano nel parco Városliget nella XIV Circoscrizione.


L’edificio più antico del complesso risale al 1881 ma, a causa della forte popolarità, prima della Prima guerra mondiale vennero costruiti altri edifici che hanno reso i Bagni Széchenyi il più grande centro termale d’Europa. Il complesso venne ultimato nel 1913 ed è stato intitolato al conte István Széchenyi.

Nell’ingresso assieme all’accappatoio è compreso un braccialetto elettronico impermeabile per aprire/chiudere l’armadietto. Noi arriviamo alle terme intorno alle ore 18 e non troviamo affollamento. Possiamo goderci tutte le piscine di acqua calda, tiepida e fredda, l’idromassaggio e i diversi giochi d’acqua (cliccare qui).

4° giorno: lunedì 10 aprile 2017
Il nostro ultimo giorno di vacanza è arrivato così ci dedichiamo all’acquisto di souvenir: prendiamo il tram linea 2 e scendiamo al Mercato Coperto e passeggiamo per Váci utca.


Il Mercato centrale (in ungherese Nagycsarnok) è il più grande e il più antico mercato coperto di Budapest. L’idea di costruire un grande mercato coperto fu del primo sindaco di Budapest, Karl Kamermayer, del quale è stato il più grande investimento.


Il mercato si trova sul lato di Pest, alla fine della famosa via dello shopping Váci utca in corrispondenza del Ponte della Libertà, ed è stato progettato e costruito da Samu Pecz intorno al 1897.
Il cancello d’ingresso del mercato è d’ispirazione neogotica e un elemento architettonico distintivo è il tetto, che è stato restaurato con colorate piastrelle Zsolnay provenienti da Pécs. Durante le guerre mondiali il mercato è stato completamente danneggiato e quindi chiuso per alcuni anni finché il restauro degli anni 1990 lo ha riportato al suo antico splendore, così che oggi è una delle più popolari attrazioni turistiche della città.
Il mercato offre una grande varietà di bancarelle su tre piani. La maggior parte delle bancarelle al pianterreno offre carni, dolci, caramelle, caviale, salame, spezie come la paprika e vini come il Tokaji. Il secondo piano ospita soprattutto ristoranti, negozi di souvenir e uno stand che serve i lángos fritti. Al piano interrato vi è un supermercato e un mercato del pesce.
Fatti i nostri acquisti di salame ungherese, paprika, dolcetti e qualche oggetto di artigianato tipico (uova di legno decorate), usciamo dal mercato e ci dirigiamo verso Fovam Ter, dalla quale ci godiamo la bellezza del Ponte della Libertà, sul quale facciamo una rapida passeggiata.


Il ponte è stato costruito tra il 1894 e il 1896 su progetto di János Feketeházy e venne inaugurato alla presenza dell’imperatore Francesco Giuseppe, che inserì l’ultimo rivetto d’argento nel pilastro della struttura di ferro sul lato di Pest.
Costituito da un’elegante struttura di ferro a tre campate in stile Art Nouveau è considerato uno dei ponti più belli al mondo. Alle due estremità del ponte si trovano due grossi portali sulle cui torri sono effigiati i Turul (uccelli della mitologia ungherese simili all’aquila) in atto di librarsi e più in basso, al centro della balaustra che sovrasta l’arco, spicca lo stemma reale ungherese con la santa corona.

Lungo 333 metri e largo 20 metri, collega Fővám Square (Pest) con Szent Gellért tér (Buda) ai piedi della collina Gellért  dove si trova l’Hotel Gellért con le sue famose terme. La sera, grazie ad un’adeguata illuminazione, offre scorci di particolare suggestione.
Il ponte è attraversato da molti tram ed è anche appesantito da un notevole traffico automobilistico, tanto che c’è una iniziativa per convertirlo in un ponte esclusivamente pedonale non appena sarà completata la quarta linea della metropolitana.


Torniamo sul Lungo Danubio per scattare ancora qualche fotografia; girovaghiamo, senza una destinazione precisa, per le vie del centro per scoprire angoli nascosti.


Alle 12:00, puntuali, viene a prenderci in hotel il taxi che ci porterà in aeroporto.
Per chi, come noi, torna a casa… bentornati!
Per chi deve partire… buon viaggio!

 

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