Palazzo Farnese di Caprarola: giardino all’italiana attorno alla Casina del piacere

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Al Palazzo sono annessi gli “Orti farnesiani” (con lo stesso nome sono conosciuti i  giardini sul colle Palatino a Roma, che la famiglia Farnese acquistò per  quasi tutta la sua superficie alla fine del ‘500), uno splendido esempio di giardino tardo-rinascimentale.
In corrispondenza degli appartamenti del Piano Nobile si aprono a ventaglio due giardini quadrati, collegati da ponti che scavalcano il fossato.


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Il complesso dei giardini fu ideato dall’architetto Jacopo Barozzi da Vignola su commissione del cardinale Alessandro Farnese e realizzati tra il 1565 e il 1583.

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Si connotano come “giardini segreti”, cinti cioè da alte mura che li isolano dall’esterno.

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Ambedue presentano, come fondali scenografici, dei ninfei: nel giardino “vecchio” o estivo, il ninfeo di Venere, nel giardino “nuovo” o invernale la grotta dei Satiri (cliccare qui); a cerniera tra i due il ninfeo del Pastore.

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Più in alto, sulle pendici della collina, fu ricavato un ulteriore luogo di delizie, nato inizialmente come “barco” di caccia.

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Tra il 1584 ed il 1589 Jacopo Del Duca e Giovanni Antonio Garzoni realizzarono un sistema di terrazze e fontane a corredo della cosiddetta “Casina del piacere”.

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Qualche decennio più tardi, nel 1620, Girolamo Rainaldi, per conto del cardinale Odoardo Farnese, creò ulteriori giardini, nuovi giochi d’acqua ed il cosiddetto “Recinto delle Cariatidi”, dove è attestata la presenza, come scultore, di Pietro Bernini, padre di Gianlorenzo.

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La piccola costruzione che si trova all’interno dei giardini venne scelta da Luigi Einaudi come residenza estiva nel settennio della sua Presidenza della Repubblica (12 maggio 1948-11 maggio 1955); cliccare qui.

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Esiste una stretta correlazione topografica e stilistica tra palazzo e giardini: i “Giardini bassi” e i “Giardini di sopra” risultano concepiti in modo unitario, anche se giunti a noi con successive stratificazioni.

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Con i giardini posti alle spalle del palazzo, il Vignola realizzò quella sintesi tra natura ed artificio architettonico caratteristica delle ville laziali tra Cinquecento e primo Seicento, sfruttando le sorgenti collinari per l’alimentazione delle fontane e giovandosi dell’esperienza in Francia per l’arredo dei giardini. Ricavò i “giardini bassi” o “segreti” dallo sbancamento della collina e li progettò secondo un modulo quadrato, riproposto come sottomodulo al loro interno a formare piccoli parterres a meandro. All’interno del complesso gli assi prospettici dei due giardini segreti partono a ventaglio dalle facciate nord-est e sud-ovest e, attraverso ponti levatoi, si concludono nelle fontane “dei Satiri” e “della Venere che sorge dal mare”.

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La collina retrostante il palazzo fu rimboschita e il  viale di accesso livellato perché il cardinale Farnese e i suoi ospiti potessero godere del bosco circostante, della varietà di fiori e piante e, in generale, della natura addomesticata, delle architetture e dei giochi d’acqua.

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L’ultimo intervento, attorno al 1584, è quello dei ”Giardini grandi di sopra”, che seguono il pendio della collina in un percorso segnato da fontane con la Casina del piacere sullo sfondo a dominare lo scenario con il suo magnifico loggiato.

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L’impianto del giardino, come detto sopra, è da riferire al Vignola, ma primo esecutore fu Jacopo Del Duca: a lui si devono la Casina del piacere, il Giardino Grande, la cordonata, la catena d’acqua e il recinto con la Fontana del Bicchiere.

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Nel 1620 gli subentrò Girolamo Rainaldi, che impresse all’insieme una più marcata impronta plastica e scenografica, con la sistemazione del ripiano delle ”Cariatidi”, il raccordo con il Giardino superiore, l’inserimento dei due padiglioni all’inizio della cordonata e modifiche alla magnifica Fontana del Bicchiere.

Per sapere di più cliccare qui e ai link sotto riportati:

Passaggio a Nord Ovest Palazzo Farnese di Caprarola

Giardini bassi di Palazzo Farnese

Esplora i giardini alti di Palazzo Farnese

 

1 Comment so far

  1. pierluigi capotondi on 21 Giugno, 2021

    salve buongiorno sono uno studioso dilettante di caprarola siccome con un amico speologo stiamo studiando l’acquedotto farnesiano volevo chiederle gentilmente se ha info in merito grazie distinti saluti

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