Sondaggio sulle parolacce
Le parolacce (insulto, esplosione verbale che oltraggia, ingiuria, improperio, insolenza) servono a parlare, in modo volgare, offensivo e irriverente, delle pulsioni fondamentali dell’uomo: il sesso, il metabolismo, l’aggressività, la religione. Esse sono diventate un linguaggio specializzato nell’esprimere le emozioni primarie dell’uomo: rabbia, sorpresa, disgusto, paura, divertimento, cameratismo, disappunto verso qualcosa o qualcuno, ecc.. Possono consistere nell’utilizzo di imprecazioni e bestemmie, usate anche come intercalare.
Il turpiloquio fino a qualche tempo fa era esclusivo appannaggio della “società maschile” e si riteneva di pessimo gusto dire “certe parole” in presenza delle “signore”. Ma negli ultimi decenni le parolacce sono entrate nel linguaggio parlato un po’ a tutti i livelli, non solo fra i giovani, non solo fra uomini e donne, ma per colorire discorsi o espressioni particolari, anche per radio, per televisione o sui giornali non è raro trovare parole che fino a qualche anno fa si ritenevano impronunciabili.
La parolaccia è una costante del comportamento umano, una corrente elettrica che attraversa il linguaggio individuale e collettivo. Non è un fenomeno casuale: i neurologi sono riusciti a stabilire che nel cervello esiste un’area espressamente dedicata all’elaborazione e all’invenzione degli insulti.
Tributo a Tomas Milian (a.k.a. Er Monnezza , Nico Giraldi , ecc….)
Avvertenza
Il sondaggio web non pretende certo alcun reale valore statistico non essendo elaborato scientificamente, ma al solo scopo di permettere a chi lo desidera di esprimere liberamente il proprio punto di vista.
Partecipa al sondaggio nella colonna sulla destra e concorri a stilare la classifica delle parolacce che giudicate più volgari.
L A Z I O
riomma e merda