Il gioco della Dama: “ludus latrunculorum” nell’antica Roma

Giochi “intelligenti” per adulti. Noi Italiani siamo troppo seri: giochiamo poco. Il gioco è, invece, un momento importante per ogni persona, giocavamo da piccoli per divertirci e sviluppare più velocemente le nostre capacità, giochiamo da grandi per rilassarci e liberare la mente.

È lecito immaginare che anche Giulio Cesare conoscesse il gioco e la relativa strategia difensiva a forma di piramide, considerata la cura difensiva delle legioni narrata nel De bello Gallico. Il riferimento più concreto è quello che troviamo in moltissimi scavi, e si tratta del tavoliere del gioco, inciso in molti luoghi di aggregazione. E’ sostanzialmente identico ad una damiera, o a un tavoliere da Othello. La dama è uno dei giochi da tavolo di strategia e da competizione più popolari che cominciò ad assumere una forma moderna verso la metà del XVI secolo e il primo libro sul gioco –che fa affidamento soprattutto sull’intelligenza e sull’attenzione del giocatore- fu edito nel 1547 dallo spagnolo Torquemada, mentre il primo trattato sulla dama italiana è stato quello del Lanci

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