Cinico TV – Ciprì e Maresco

cinico
Cinico Tv è amaro, crudele, però riesce a far ridere. È una comicità che nasce da un profondo senso del tragico, un pò pirandelliana. Cinico TV è un programma televisivo di Daniele Ciprì e Franco Maresco, andato in onda su Rai Tre a partire dal 6 aprile 1992. Il programma consiste nelle interviste dei registi a personaggi alienati, folli e squallidi sullo sfondo di una Sicilia desolata. I soggetti sono tutti rigorosamente di sesso maschile (non c’è posto per la femminilità nello squallore e nella desolazione assoluti). Tra i più importanti ricordiamo il ciclista Francesco Tirone, il panciuto affetto da meteorismo Giuseppe Paviglianiti, le schifezze umane Carlo e Pietro Giordano, i ridicoli fratelli Franco e Rosolino Abbate e il triste Marcello Miranda. La rubrica è stata ospitata da Read more »

Referendum elettorale 2009

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In Italia è in vigore (e non da oggi!) un regime per il quale, da sinistra a destra, l’illegalità e la negazione di leggi, obblighi e scadenze costituzionali, sono diventati pratica quotidiana per tutta la classe politica. Tutto viene piegato e subordinato alle convenienze tattiche di un’oligarchia autoreferenziale, sicché pare passare per “normale” l’idea, letteralmente eversiva, che si possa rinviare il referendum di un anno solo perché “oggi” sarebbe scomodo sia per la destra che per la sinistra. In questo modo si calpestano la Costituzione, le leggi, i diritti dei cittadini, del comitato promotore e dei firmatari! E’ “eccessivo” chiamarlo Read more »

Moldova in rivolta, è l’ora della “Rivoluzione lilla”

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Un nuovo tentativo di rivoluzione “a colori”? E’ l’ora della “Rivoluzione lilla” (visto che “in Moldavia crescono i lilla”) per sottolineare la continuità con le rivoluzioni “colorate” (rosa e arancione) di Georgia e Ucraina, tutte, secondo la propaganda russa, “pilotate dalla Cia”. Tutto segue il solito schema delle rivoluzioni e controrivoluzioni nelle repubbliche ex sovietiche, dunque, ma mentre sia nel caso della Rivoluzione delle Rose in Georgia (2003), che in quello della Rivoluzione Arancione in Ucraina (2004), Bruxelles e Washington avevano preso posizione al fianco dei partiti democratici e filo-europei, oggi abbiamo assistito ad un silenzio Read more »

I banchieri non pagano mai

furbifessi
Gira in Rete questa divertente storiella che spiega in parole povere cosa sta accadendo nel mondo della finanza. Ecco la traduzione.
Heidi è la proprietaria di un bar a Berlino. Per incrementare le vendite, decide di offrire ai clienti -per la maggior parte ubriaconi perdigiorno- la possibilità di bere pagando in seguito. Tiene i conti su un taccuino, concedendo in pratica agli avventori un mutuo subprime.
Quando la voce si sparge, i clienti affollano il bar di Heidi. Le vendite esplodono. Approfittando della libertà dei clienti di pagare con comodo, Heidi aumenta il prezzo per vino e birra, le bevande più richieste. I suoi profitti crescono.
Un giovane e dinamico consulente della banca locale si accorge che i debiti degli avventori sono una garanzia per il futuro, e così aumenta il credito di Heidi presso la banca. Non ha ragioni per preoccuparsi, dato che vede i debiti degli alcolisti come garanzia collaterale.
Nella direzione generale della banca, esperti di finanza trasformano gli asset del cliente in
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Auto-pompa del Tg1 senza vergogna

Quel che resta di un evento come il terremoto che ha colpito il 6 aprile notte L’Aquila e l’Abruzzo.

Il terremoto ha aumentato lo share della Rai. Il video sta facendo il giro dei blog. In rete l’indignazione cresce a dismisura e Aldo Grasso ha deciso di andarci giù pesante: nella homepage di Corriere.it campeggia il critico televisivo che chiede le scuse a Susanna Petruni e al Tg1 per quanto andato in onda l’altro ieri.
No, Susanna Petruni ha solo letto un testo che le è pervenuto firmato da Claudio Fico, responsabile della edizione delle 13:30 del Tg1, richiesto dal direttore uscente Gianni Riotta, volto ad annunciare con le trombette il successo del Tg1 mentre le scosse continuavano a sconvolgere l’Abruzzo. E chi è finita nei guai, la povera Susanna. Read more »

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