Pollo al cloro? No grazie

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La Commissione europea propone la riapertura delle frontiere dell’Ue alla carne bianca di pollame americana disinfettata al cloro, che dal 1997 è al bando in Europa. La proposta verrà sottoposta all’esame del Comitato europeo per la catena alimentare e animale che riunisce i rappresentanti dei 27 stati membri dell’Ue. Il pollo in questione è trattato con un bagno di antimicrobi che distrugge possibili batteri patogeni presenti sulle carcasse e, comunque, dovrà portare in etichetta un’indicazione che informi il consumatore. Tutte le sostanze in questione, si legge nel comunicato della Commissione, “sono state valutate scientificamente dall’Efsa (l’autorità per la sicurezza alimentare europea) sui loro possibili effetti diretti sui consumatori e tutte hanno ricevuto un parere positivo”.
Nonostante le rassicurazioni di Bruxelles, la decisione ha provocato le immediate proteste delle organizzazioni del settore, in primis ambientalisti e produttori europei. D’altronde la differenza tra Europa e Stati Uniti nella produzione di pollame è ben radicata. La normativa americana autorizza le aziende, al momento della macellazione, a disinfettare in superficie le carni bianche con una soluzione di sostanze clorate per sopprimere eventuali batteri come quello della salmonella. Mentre l’Europa, in questo settore ha scelto di applicare misure igieniche rigorose, e quindi anche più costose, lungo tutta la catena alimentare, dalla fattoria alla tavola.
Contrari ambientalisti e produttori. Sul piede di guerra la Coldiretti che afferma: “Occorre impegnarsi per evitare che questa preoccupante novità arrivi sul mercato comunitario senza che imprese e consumatori ne sentano il bisogno”. Dello stesso avviso anche Legambiente. “Se l’Europa ha scelto di degustare il pollo in varechina – dice l’organizzazione ambientalista – l’Italia non deve rinunciare a difendere la sicurezza sanitaria dei suoi consumatori e la sua tradizione enogastronomica, nota in tutto il mondo per la salubrità e tipicità dei suoi prodotti”.
Nascita di un pollo

02-05-2008 BRUXELLES – Il Comitato europeo per la catena alimentare e animale, formato dagli esperti dei 27 Stati membri, ha respinto la proposta della Commissione Ue di riaprire le frontiere alla carne di pollo americana lavata con il cloro, al bando dal 1997. Secondo quanto hanno riferito le fonti, la decisione è stata assunta con 26 voti contrari, tra cui l’Italia, e l’astensione della Gran Bretagna. La proposta della Commissione prevedeva di mettere fine al bando e di riprendere le importazioni del pollo al cloro dagli Usa, seppure con severe condizioni, per tutelare consumatori e ambiente. Tra i punti della proposta, anche l’obbligo di etichettare la carne, specificando il trattamento chimico subito.

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