Povera Italia

Povera Italia/ Nel notro Paese gli stipendi più bassi di Europa. Boom del cuneo fiscale. Ocse: il 44% se ne va in tasse. Ullallà…. Siamo poveri!
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L’Ocse dice a chiare lettere che i lavoratori italiani sono poveri, che come molti da anni denunciavano, l’Italia del lavoro è di molto sotto la media europea.
In tutti gli altri paesi si registra un salario medio più alto che da noi. L’eldorado è in Corea dove il salario medio è di 37.488 dollari l’anno. Se si resta in Europa, dalla classifica Ocse emerge comunque che un inglese guadagna quasi il doppio (l’87,8% in più) di un italiano, un tedesco il 43,1% e un francese il 28,6% in più. L’Italia con 19.861 dollari è nettamente sotto la media Ocse (24.660 dollari), Ue a 15 (26.434) e Ue a 19 (23.282).

Ma la realtà è che siamo più poveri di quello che appare dai dati OCSE.
I sindacati ovviamente non mancano di fare sentire la loro voce, chiedono un intervento urgente sulla questione. La gallina che canta più forte è quella che ha fatto l’uovo?
Nella classifica dei salari dei 30 Paesi Ocse l’Italia risulta al 23esimo posto per stipendio “netto” registrando anche una delle più alte percentuali di tassazione dei salari, pari al 45,9%. Ecco la classifica Ocse (il salario è espresso in dollari):

Paesi Ocse salario netto onere fiscale
1 – Corea 37.488 19,6
2 – Gran Bretagna 37.299 34,1
3 – Svizzera 34.136 29,6
4 – Lussemburgo 33.726 37,5
5 – Giappone 33.189 29,3
6 – Norvegia 32.513 37,5
7 – Usa 31.053 30,0
8 – Australia 30.775 27,7
9 – Olanda 29.008 44,0
10- Austria 29.144 48,5
11- Germania 28.435 52,2
12- Islanda 27.429 28,3
13- Irlanda 26.720 22,3
14- Svezia 26.647 45,4
15- Canada 26.531 31,3
16- Grecia 25.572 42,3
17- Francia 25.555 49,2
18- Finlandia 25.525 43,7
19- Belgio 25.425 55,5
20- Danimarca 24.205 41,3
21- Nuova Zelanda 22.783 21,5
22- Spagna 22.207 38,9
23- Italia 19.861 45,9
24- Portogallo 17.184 37,4
25- Repubblica Ceca 13.485 42,9
26- Polonia 11.350 42,8
27- Turchia 11.572 42,7
28- Slovacchia 11.198 38,5
29- Messico 9.968 15,3
30- Ungheria 9.822 54,4

Il dato OCSE in realtà andrebbe aggregato ad un altro dato, cosa che invece i nostri giornalisti eviteranno accuratamente: la tassazione. Già perchè la tassazione, grazie anche allo sciagurato intervento dei governi di Centro sinistra, è arrivata al 43%. E questo è un altro dato che non sono riusciti a nascondere, sebbene ci abbiano provato, mentre la tassazione finale effettiva con iva + accise + balzelli locali + tariffe ingiustificatamente da capogiro + servizi da terzo mondo che comportano costi: arriva al 60%.

Vale a dire che sugli stipendi delle persone normali che già sono i più bassi in Europa, e sui ricavi spesso risibili dei piccoli autonomi che hanno come “clienti” dei poveri con bassa propensione alla spesa, piomba una assurda tassazione al 60%, (anzi per i piccoli autonomi delle partite Iva forzatamente aperte, si arriva a picchi che superano il 60% e si avviano al 70%, infatti chiudono).

Molto merito va alla scellerata ed ignorante politica della sinistra caviale e champagne, amica e sodale di chi incamera i profitti e pubblicizza le perdite. Ha contribuito nel suo odio ottuso ed interessato per il ceto medio, ridotto ormai con le pezze al culo, ad impoverire nel Paese la classe produttiva, favorendo a dismisura super burocrati, e tutto quell’insieme di miracolati che viene pagato anche se non produce, una zavorra insostenibile di lavoratori che non lavorano e anzi spesso danneggiano, aggiunta ad una massa di politicanti a livello centrale e periferico, con una crescita vergognosa di aziende municipalizzate ed autority costosissime da riempire di “amici degli amici”, in un crescendo di spese cui deve corrispondere necessariamente un crescendo di tariffe e balzelli.

Siamo poveri, e non si può cavare sangue da una rapa, il ceto medio immiserito perde colpi, diventa rinunciatario; spesso, sempre più spesso le famiglie tirano i remi in barca, i figli emigrano e portano le loro professionalità fuori del Paese mentre i genitori stringono la cinghia e, se non possono pagare.. non pagano. Gli tolgono la casa, la macchina.. e poi che fanno li ammazzano?

A questo punto la storiella della formica ci sta benissimo, per chi non la conoscesse e per chi la avesse dimenticata.
LA CICALA E LA FORMICA – VERSIONE CLASSICA
La formica lavora tutta la calda estate; si costruisce la casa e accantona le provviste per l’inverno.
La cicala pensa che, con quel bel tempo, la formica sia stupida; ride, danza, canta e gioca tutta l’estate.
Poi giunge l’inverno e la formica riposa al caldo ristorandosi con le provviste accumulate mentre la cicala trema dal freddo, rimane senza cibo e muore.

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LA CICALA E LA FORMICA – VERSIONE AGGIORNATA ALL’ATTUALE SITUAZIONE IN ITALIA
La formica lavora tutta la calda estate; si costruisce la casa e
accantona le provviste per l’inverno.
La cicala pensa che, con quel bel tempo, la formica sia stupida;
ride, danza, canta e gioca tutta l’estate.
Poi giunge l’inverno e la formica riposa al caldo ristorandosi con le
provviste accumulate.
La cicala tremante dal freddo organizza una conferenza stampa e pone
la questione del perché la formica ha il diritto d’essere al caldo e
ben nutrita mentre altri meno fortunati come lei muoiono di freddo e
fame.
Santoro la ospita nel suo programma e dà la colpa a Berlusconi.
Il portavoce di Rifondazione Comunista parla di una grave ingiustizia
sociale.
Rai 3 organizza delle trasmissioni in diretta che mostrano la cicala
tremante dal freddo nonché degli spezzoni della formica al caldo nella
sua confortevole casa con la tavola piena di ogni ben di Dio.
I telespettatori sono colpiti dal fatto che, in un paese così ricco,
si lasci soffrire la povera cicala mentre altri come la formica vivono
nell’abbondanza.
I sindacati manifestano davanti alla casa della formica in solidarietà
della cicala mentre i giornalisti di sinistra organizzano delle
interviste e si domandano perché la formica è divenuta così ricca
sulle spalle della cicala ed interpellano il governo perché aumenti le
tasse della formica affinché anch’essa paghi la sua giusta parte.
Alla pacifica manifestazione partecipano anche i centri sociali che
bruciano alcuni alberi del bosco e le bandiere di Israele e degli
Stati Uniti.
In linea con i sondaggi il governo Prodi redige una legge per
l’eguaglianza economica ed una ( retroattiva all’estate precedente )
anti discriminatoria.
Visco e D’Alema affermano che giustizia è fatta, Mastella chiede una
legge speciale per le cicale del sud.
Di Pietro chiede l’apertura di una inchiesta su Berlusconi.
Le tasse sono aumentate e la formica riceve una multa per non aver
occupato la cicala come apprendista, la casa della formica è
sequestrata dal fisco perché non ha i soldi per pagare le tasse e le
multe: la formica lascia il paese e si trasferisce in Liechtestein.
La televisione prepara un reportage sulla cicala che, ora ben in
carne, sta terminando le provviste lasciate dalla formica nonostante
la primavera sia ancora lontana.
L’ex casa della formica, divenuto alloggio sociale per la cicala,
comincia a deteriorasi nel disinteresse della cicala, del governo e
dei sindacati.
Sono avviate delle rimostranze nei confronti del governo per la
mancanza di assistenza sociale, viene creata una commissione apposita
con un costo di 10 milioni di euro.
La commissione tarda ad insediarsi
per la lite furibonda sviluppatasi all’interno della sinistra per la
divisione delle poltrone.
Intanto la cicala muore di overdose mentre la stampa evidenzia ancora
di più quanto sia urgente occuparsi delle ineguaglianze sociali; la
casa è ora occupata da ragni immigrati.
Il governo si felicita delle diversità multiculturali e multirazziali
del paese così aperto e socialmente evoluto.
I ragni organizzano un traffico d’eroina, una gang di ladri, un
traffico di mantidi prostitute e terrorizzano la comunità.
Il partito della sinistra propone quindi l’integrazione perché la
repressione genera violenza e violenza chiama
violenza…. ……… ……… ……… .
La cicala ha sempre più fame, si moltiplicano le commissioni a 10 milioni di euro, si moltiplicano i costi.
Si decide di cercare di blandire la Formica, di convincerla ad accettare
ben 5 euro al mese perchè riprenda a faticare .. una pietra sul passato e.. un bel pennacchio da esibire, chi sa…
…intanto la cicala fa fuori le ultime briciole…
A QUESTO PUNTO MI DOMANDO: QUANDO INTERVIENE IL “GRILLO” ?

Tanti anni fa, quando l’Italia non era ancora conciata così male ne girava un’altra versione riveduta e corretta, ma più “gioiosa”, come erano quei tempi…
La formica, vedendo la cicala nel dolce far niente per tutta l’estate, mentre lei sudava e lavorava ogni giorno, si consolava dicendo a se stessa che quando fosse arrivato l’inverno avrebbe goduto il momento in cui, come sempre, la cicala sarebbe andata a suonarle alla porta chiedendo aiuto perchè stava morendo di fame e di freddo…E come ogni anno lei l’avrebbe accolta facendole la ramanzina e togliendosi almeno la soddisfazione di sentirsi dare umilmente ragione. In fondo la cicala le avrebbe fatto comodo per avere compagnia nel lungo inverno……
Invece….
Al giungere dell’inverno, la formica, nella sua casetta calda piena di ogni ben di Dio, iniziava a preoccuparsi perchè la cicala non si era ancora fatta vedere.
Passavano i giorni e l’apprensione aumentava, fuori il freddo era ormai pungente, il vento fischiava gelido da giorni e la formichina iniziava a temere per quella stupida…
Finchè un giorno suonò il campanello. “eccola! pensò la formica…”lo sapevo io, che non avrebbe resistito a lungo!” e andò ad aprire pregustando il momento.
Si trovò di fronte la cicala tutta impellicciata e truccata, con una fender a tracolla che le disse:
“Ciao! sono passata a salutarti perchè parto…vado a Parigi”
“A Parigiii??”
“Sì mi ha sentita un impresario la scorsa estate, mentre passava di qui, e adesso mi vogliono là. Inciderò un disco e diventerò una rock star, ho già firmato il contratto e mi hanno dato un sacco di soldi di anticipo, guarda!”
La povera formica, tutta stizzita tornò a sedersi davanti al fuoco dicendo: “Ah sì, vai a Parigi eh…. allora forse incontrerai La Fontaine, se dovesse succedere, per favore, mandalo affan… da parte mia!”

Faceva ridere parecchio, ma forse, ripensandoci, anche questa conteneva un messaggio subliminale….e in questo caso, per niente edificante e precursore dei tempi. Diventare ricchi presto e subito senza fare un bel niente!

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